Il nuovo codice dei contratti pubblici, che entra in vigore da luglio 2023, è più semplice, consente di spendere più facilmente e mira ad ottenere risultati concreti.
Il Decreto legislativo 36/2023 si basa sul principio della fiducia, sulla trasparenza e sul principio del risultato. Se ne è parlato a Roma, all’evento dedicato alle Stazioni Uniche Appaltanti organizzato da UPI nell’ambito del progetto Province&Comuni.
Sono state approfondite tematiche cruciali in vista dell’entrata in vigore della nuova normativa, che interessa soprattutto la centralizzazione e qualificazione delle Stazioni Appaltanti, queste assumeranno un ruolo ancora più importante nell’ottica della realizzazione degli appalti.
Altra caratteristica del nuovo codice è la riduzione del testo, di circa un terzo rispetto al precedente e la semplificazione degli articoli per ridurre tempi e burocrazia. “Abbiamo obbligato per legge alla semplicità“, ha spiegato il Prof. Luigi Carbone, presidente della Sezione del Consiglio di Stato. Carbone durante l’evento di Roma ha parlato della costruzione e della filosofia del nuovo codice, approfondendo principi generali prospettive per le Province.
“Le Province hanno un’occasione straordinaria con questo nuovo codice”, ha spiegato Carbone, “perché possono diventare protagoniste in un codice che valorizza l’autonomia e la discrezionalità delle pubbliche amministrazioni, a partire dai suoi principi: il principio del risultato e il principio della fiducia. Le Stazione Uniche Appaltanti, le Amministrazioni e le Province possono e devono riappropriarsi del loro ruolo realizzativo dei lavori, devono erogare i servizi e far arrivare le forniture per far funzionare la Pubblica Amministrazione. Questo codice delinea delle Stazioni Appaltanti più consapevoli del proprio ruolo, più attente al risultato e non alle forme, più consapevoli della fiducia e non del sospetto. Questi sono tra gli obiettivi che il nuovo codice fissa in modo esplicito e chiaro sin dai primi articoli”.
- Leggi il nuovo Codice Stazione Uniche Appaltanti, appalti dlgs 36-2023 (Gazzetta ufficiale con note e allegati)
“Le province si stanno preparando da molto tempo a questo appuntamento”. Ha spiegato il Presidente Promo PA Fondazione Gaetano Scognamiglio. “Lo dimostra la giornata di oggi che è la conclusione di un lungo percorso di formazione sul codice degli appalti e della presentazione di un nuovo percorso di formazione su questo nuovo codice. Quando parliamo di riqualificazione di Stazione Uniche Appaltanti, ci troviamo di fronte a una struttura che si è già preparata e da questo punto di vista è già pronta al futuro”.
All’evento di Roma sono intervenuti anche i Prof. Gustavo Piga dell’Università Tor Vergata e il Prof Marcello Clarich dell’Università degli Studi de La Sapienza. “La fiducia non si crea sulla carta, si conquista con rivoluzioni organizzative”. Ha detto Piga. “Questo è un codice degli appalti che dovrebbe essere accompagnato da una rivoluzione che investa sulle competenze delle Stazioni Appaltanti e che riveda la governance delle Stazioni Appaltanti dando peso al territorio, alle Province, allora avremo grazie a 200 Province con personale di grandi competenze, un codice al servizio del Paese, al servizio della ripresa e della crescita”
Nuovo codice Stazioni Appaltanti: le interviste
Tutti i documenti dell’evento di Roma
- ll nuovo codice dei contratti. Slide P.Antonelli
- Il ruolo dei buyer pubblici. Focus sugli appalti PNRR. G.Piga
- I numeri della formazione. I.Pannocchia
- Aggregazione, centralizzazione e qualificazione Stazione Appaltanti. I.Malvaso
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