Circa cento “comunicatori delle Province” hanno partecipato al corso “PA e enti pubblici: come sviluppare strategie SEO per utilità sociale”, tenuto da Fabrizio Arnone e organizzato da Upi nell’ambito del Progetto Province&Comuni.
Si è svolto il 16 maggio il secondo evento di un ciclo di appuntamenti per aggiornare gli addetti ai lavori della comunicazione e far crescere le capacità degli enti nel parlare al territorio e ai cittadini. Il nuovo modello di Provincia, su cui è centrato il Progetto Province&Comuni, ha bisogno infatti di una grande capacità di comunicazione, attraverso tutti gli strumenti digitali a disposizione degli enti, a partire dai social.
Cos’è la SEO? Perché ci può essere d’aiuto anche negli uffici della pubblica amministrazione? Per far conoscere un sito e realizzare contenuti utili che vengano trovati è necessario adottare delle strategie utili al nostro intento, vediamo in questo articolo cosa sono le strategie SEO e come possiamo adottarle.
Anche negli uffici di comunicazione pubblici e in generale nella PA, è importante saper lavorare considerando la SEO (search engine optimization). Anche se questa pratica può sembrare troppo “tecnica”, è importante che chi si occupa di contenuti sappia di cosa si tratta.
Cos’è la Seo? Sono tutte quelle buone pratiche messe in atto per raggiungere tramite un sito, un pubblico di riferimento specifico. In parole povere: come farsi trovare tramite la ricerca da google.
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Le regole SEO che piacciono a Google
Durante il corso sono state elencate nel dettaglio le basi di questa pratica, proviamo a fare una sintesi. Oggi è fondamentale considerare le pratiche SEO se vogliamo sviluppare un sito di successo. Dopo aver sviluppato un’architettura semplice e chiara del nostro sito che possa aiutare anche google a capire di cosa stiamo parlando, realizzando un menù non troppo complesso e facile da navigare, possiamo dedicarci alla “qualità” degli articoli.
Tra le regole d’oro, al primo posto troviamo la produzione dei contenuti: questi devono essere originali, approfonditi, scelti con cura e ottimizzati nella loro stesura (foto, testi e organizzazione testo).
È fondamentale anche pensare all’aggiunta negli articoli di contenuti multimediali, aggiungere video, o link utili di fonti all’articolo. Questo renderà il nostro articolo più ricco e completo agli occhi di google e darà una maggiore reputazione all’articolo che si posizionerà più in alto nelle pagine di ricerca (SERP).
Lavoriamo anche per avere un sito che si adatti a tutti i dispositivi, che sia veloce e affidabile e che abbia un’interfaccia facile da usare. Una buona pratica Seo è creare contenuti che siano sempreverdi, ovvero ricercati anche a lungo termine. Importante anche creare autorevolezza, dando forza al sito tramite link building (usare con moderazione). Bene collegare i social per portare traffico ed interazioni. Non dimentichiamo poi di analizzare i dati ed escludere dall’indicizzazione di google tutti gli articoli datati, poco letti e non funzionali alla struttura del sito.
Le 10 regole d’oro per la SEO (anche per siti istituzionali)
- Produci contenuti specifici
- Crea un sito responsive (adatto per tutti i dispositivi)
- Crea un sito veloce
- Semplifica l’interfaccia
- Sfrutta la multimedialità (video e altri media)
- Crea contenuti evergreen
- Cura le meta informazioni
- Amp (pagine che si caricano velocemente)
- Rafforza l’autorevolezza
- Taglia i rami secchi
La scelta delle keyword
Quando si struttura un sito è buona pratica costruire una strategia coerente puntando su poche keyword e lavorare nell’ambito di mesi. Poi si monitorano i risultati raggiunti e si costruisce un piano editoriale per posizionarsi con quelle specifiche parole chiave.
In questo caso si lavora in due step:
1. Decidere quale è è il nostro target e come lo segmentiamo
2. Scegliere le parole chiave
Consiglio: Per scegliere le parole chiave dovremmo puntare su parole che rispondano alle richieste del nostro target, non che descrivano il nostro contenuto.
Una buona pratica che risulta molto utile per la scelta delle parole chiave è quella di controllare il volume delle parole chiave e quanto queste ricorrono nel tempo, oppure sono sempreverdi. Per questo strumento è molto utile consultare google trends.
Per l’analisi dei volumi delle keyword si possono usare anche dei tool (alcuni gratuiti) più complessi come Seozoom o Semrush.
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