Anche il settore Innovazione è stato oggetto dell’accurata analisi dell’Università di Perugia sullo stato delle Province, in relazione al nuovo loro ruolo di supporto ai Comuni. Dall’analisi svolta dal Dipartimento di Scienze Politiche, grazie a una serie di questionari e l’individuazione di particolari indicatori, emerge l’esperienza di Pesaro-Urbino come migliore pratica in termini generali, e modello da seguire per le altre province.
Il caso di Pesaro e Urbino, esempio virtuoso di innovazione
“La Provincia di Pesaro e Urbino possiede un apposito ufficio interno, il Centro servizi
territoriale e rete telematica provinciale (CSTPU), che associa i servizi di innovazione dei
Comuni del territorio. Si legge nella ricerca. L’ufficio è dotato di un numero mediamente elevato di personale tecnico-informatico e, attraverso lo strumento delle convenzioni, è capace di fornire a tutti i Comuni della Provincia un numero elevato di servizi informatici, informativi e statistici”.
(a) connettività internet;
(b) fornitura e/o gestione rete intranet;
(c) servizi di posta elettronica;
(d) servizi internet di base; servizi di gestione portali web enti;
(e) Servizi cloud ibrido e virtualizzazione server; servizi applicativi ospitati presso il
cloud;
(f) Consulenze tecniche e formative su argomenti di ICT; servizi di formazione;
(g) Servizi statistici, servizi di raccolta ed elaborazione dati;
(h) Open data e riuso patrimonio informativo).
Sono state segnalate nella ricerca anche le esperienze di Macerata, Padova e Ravenna. In particolare queste ultime due sono accomunate dalla scelta della gestione interna dei servizi di innovazione, tramite i propri Servizi informativi.
La Provincia di Macerata, invece, presenta un modello differente, in quanto fornisce alcuni servizi innovativi tramite un soggetto esterno sotto il controllo della Provincia.
E’ risultata virtuosa anche l’esperienza della Provincia di Lecco, che appare interessante sotto un duplice profilo, come spiega la ricerca: “Per un verso, l’ente provinciale ha affidato la gestione della piattaforma CST (centro servizi territoriali) mediante la stipulazione di un contratto di partenariato pubblico-privato (PPP); dall’altro, i servizi di innovazione sono erogati ai comuni sulla base di distinti appalti di servizio”.
La ricerca dell’università di Perugia è consultabile al link qui sotto
Scarica la ricerca dell’Università di Perugia (pdf)
Leggi anche
La ricerca dell’Università di Perugia. Intervista a Enrico Carloni
Focus Group Servizi Innovazione. Il caso di Pesaro e Urbino