Si è conclusa la ricerca dell’Università di Perugia per fare un’analisi approfondita sullo stato delle Province, in relazione al nuovo loro ruolo di supporto ai Comuni. L’indagine ha interessato le tre aree di progetto: Stazione appaltante, Servizi Associati Europa e Servizi Innovazione.
L’analisi è durata circa sei mesi e si è svolta mappando tutte le esperienze provinciali, per individuare realtà virtuose in prospettiva di una trasformazione a “Casa dei Comuni”. A coordinare la ricerca è stato il Prof. Enrico Carloni, del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Perugia.
“UPI ha affidato al Dipartimento di scienze politiche dell’Università di Perugia questa analisi approfondita sulle tematiche del progetto”, ha spiegato Carloni. “L’idea è quella di verificare cosa i Comuni stiano già facendo insieme alla Province e in generale anche negli altri ambiti, riguardo a questa nuova funzione individuata delle Province come ente a servizio dei Comuni”. “Abbiamo realizzato la ricerca sottoponendo centinaia di questionari, domande rivolte alle 76 province e da tutti abbiamo ricevuto risposta. Siamo soddisfatti e reputiamo il lavoro una mappatura adeguata e di qualità”.

Cosa è emerso dalla ricerca
“Abbiamo sottoposto un questionario con numerose domande e abbiamo verificato come le Province siano già organizzate per fornire servizi ai Comuni, abbiamo analizzato l’organizzazione interna e tutte le esperienze relative ai settori analizzati. Tra i risultati emerge che, nonostante sia venuto meno l’obbligo di gestione associata attraverso la Stazione Unica Appaltante dei servizi appalto, i Comuni che già gestivano questi servizi continuare a farlo. Questo significa che nonostante tutto i Comuni comprendono l’utilità di questo servizio, e tendono a mantenerlo. Da un quadro generale resta una certa vitalità delle Province a supporto dei Comuni, nonostante il ridimensionamento della riforma Del Rio”.
Quali prospettive ci sono per un futuro con la Provincia come Casa dei Comuni
“I Comuni già riconoscono la Provincia, ma non come ente in competizione per il consenso politico, ma come un ente al loro servizio”. Continua Carloni. “Quindi la nostra indagine mostra questi fondamentali punti di vitalità e consente di individuare delle esperienze pilota per sviluppare un diverso modello di approccio. Dove si ragiona non per livelli di competizione, ma dove la Provincia è al servizio del Comune.
Su cosa bisogna lavorare?
“Di sicuro l’ambito su cui bisogna lavorare di più è il campo tecnico-amministrativo” spiega il Prof. Carloni. “Si avverte il bisogno di un servizio centralizzato a livello provinciale in cui si faccia vera e propria progettazione. Servono ingegneri, tecnici, persone specializzate che possano colmare le tante funzioni di tipo tecnico che mancano, soprattutto nei piccoli comuni. Faccio degli esempi: servirebbero competenze nell’ambito ambientale, nel commercio, o nelle funzioni di polizia. Ecco che la Provincia può candidarsi ad essere un importante hub amministrativo con competenze al servizio dei Comuni”.